Ora o mai più, ribaltare le vacanze all’ Estero

Stop alle vacanze all’ estero, i giovani scelgono l’ Italia

Venerdì 31 Luglio 2020/ di Giuseppe Rigotti

Di fronte al mostro pandemico i giovani stanno dimostrando di avere la guida del timone, mentre il Governo impatta nella proroga dello stato di emergenza. Sebbene bersagliati per spirito di intraprendenza, sono proprio loro, (grazie al cielo i giovani) ad incoraggiare i consumi non rinunciando all’ombelico della libertà nell’estate che sembrava ormai smarrita. La meta appuntata resta quella tra cibo, aperol, e luoghi monumentali d’Italia da cui trarre selfie più alla mano. E se preoccupati per i rincari delle strutture alberghiere l’ alternativa è un B&B con tanto di colazione, sconti per la cena, disponibilità di accesso al servizio navetta anche nelle ore notturne.

Questo slancio avventuriero in un momento storico così difficile non può passare come spartiacque morale, nè tantomeno essere il sorpasso netto per l’ intera economia; ma di certo i giovani drizzano le antenne in “soccorso” dell’abito che veste la patria. Il Sud accelera nella filiera turistica con l’aumento delle presenze giovanili: capace di stravolgere velocemente le abitudini più comuni con la determinazione di ribaltare anche le vacanze all’ estero.

È l’occasione per autoconvincersi a non partire oltre i confini, scoprire le città -museo che poggiano sullo stivale.

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La Cultura nella scintilla mediatica

Il tema è molto preoccupante, dato che a progredire sono i consumi giornalieri e non la Cultura in assenza di ‘veri quattrini’

Mercoledì 22 Luglio 2020/ di Giuseppe Rigotti

Prendersela con la Cultura come baruffa di insulti.

Francamente poco importa la questione ‘Ferragni’ alla visita degli Uffizi, in atto la marea di insulti provenienti da un retaggio culturale che aderisce al popolo di seguaci mentecatti che ci provano a tutti i costi a divenire ‘esseri superiori’ nella calca dei più brillanti. Ma neanche si avvicinano.

Il tema è molto preoccupante dato che a progredire sono i consumi giornalieri e non la cultura, ancora accessibile dai pochi estimatori e arenata per incapacità di portare i giovani alla fruizione museale nella ricerca della bellezza, attraversando i secoli più operosi del patrimonio inestimabile che abbiamo ereditato, in cui ancora primeggiamo senza avere eguali nel mondo.

A cuor pieno (noi tutti) ci aspettiamo un rilancio fulmineo e senza precedenti che possa fare da tramite per le nuove generazioni in chiave di salvacondotta sopperendo ad una tale politica-bacchettona che preferisce riempirsi la bocca a suon di fuffa anziché metterci veri quattrini.

Puó bastare ?

(No) senza scintilla mediatica. Il dato di fatto è che avremmo bisogno di volti celebri per inaugurare, promuovere, sensibilizzare un mercato ancora di ‘nicchia’ così importante;

la partita va vinta comunque, anche se in confusione per la vasta scelta delle réclame pubblicitarie.

La Cultura con le sue eccellenze deve filtrare nella comunicazione più trasversale, poi però tornare nella prima carrozza di quel treno passeggero; altrimenti ogni fermata sarà una scusa plausibile per poter scendere e fare altro.

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L’ Italia s’ è desta dal clima appannato

Nuovi colpi di ammaccatura per l’ Italia in termini di innovazione, rilancio, progettazione. Il vero ostacolo è la ‘burocrazia’

Martedì 14 Luglio 2020/ di Giuseppe Rigotti

Ad oggi mi stupisco del clima appannato che attanaglia l’ Italia, non più soltanto fuori corsa; ma che presenta nuovi colpi di ammaccatura nei reciproci termini di innovazione, rilancio, progettazione delle macro-infrastrutture. Tutto perfetto e poco convincente per gli Italiani. Capiremo l’ audace avvento?

C’ è un paese che vuole a tutti i costi ritornare alla luce con la naturale limpidezza, ma si continua lentamente a parare su formulette campate in aria pur di non perdere consenso e prestigio accademico per il lavoro svolto dalla -task force- nelle sedute di consulenza a porte chiuse.

Così, a distanza di non molto, ci pensa la cancelliere tedesca Angela Merkel a suonare il ‘Clacson’ annunciando di continuare avanti nei colloqui e superare la crisi economica attraverso il ripristino efficace di un mercato europeo nella coordinazione più stretta.

Ma se da un lato incombe l’ Europa a senso unico pur provandoci, dall’ altra parte in Italia stentiamo una volta e per tutte a smantellare la grande ganascia della burocrazia di cui i Governi succeduti in questi anni, hanno preferito girarci lungo e in largo senza combinarla davvero giusta: è difficile spiegare ad un tedesco, la complessità ingombrante di una trappola che batte chiodo su tutti i fronti.

Paghiamo manovre di arretratezza, mentre altri paesi sparano investimenti all’ avanguardia completati in anticipo.

Illusioni e paure?

La burocrazia resta una montagna a vista figurativa imponente che rischia di intimidire le idee più congeniali per un rilancio di emergenza che avvenga nei grandi fatti di cornice pragmatica. L’ Italia s’ è desta o smetta di attendere ‘scadenze’.

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Roma nella morsa dei sondaggi

La capitale amministrata nei sondaggi, a rischio la Raggi

Martedì 7 Luglio 2020/ di Giuseppe Rigotti

C’ era un tempo in cui patire la smania del potere sembrava piacevole, ora la sindaca Raggi è piegata. Si trova nella morsa di una Roma bollente nei sondaggi più disperati.

Risultato tirato a ciclo per i tanti colpi di No subiti negli anni a cui i cittadini si sentono rassegnati a non veder rispondere, eppure la giunta capitolina non ammette e anzi, continua a vigilare i suoi per non tradire il fautore (appunto la Raggi) nei fatti (non) compiuti. È la fine del ballo in maschera.

A distanza di quel profetico 2016, anno di insediamento improntato sul ripristino di Roma, la città resta bandita all’ immagine di ‘rilancio’ e poco conta se ideologicamente in manette per opere ed infrastrutture mai pensate. Come se fare qualcosa di utile per la città, fosse il gigante di tutti i problemi; per non parlare del mancato recupero dei crediti a fronte di una cassa erariale già smarrita negli anni.

Come riportato da qualcuno più saggio e sentimentale, corre veloce il cavallo e i mortali si limitano a sbirciare dal binocolo offuscato.

Stando alle ultime analisi di sondaggio compiute da il Sole 24 Ore per livello di gradimento dei politici attuali, la sindaca risulterebbe al penultimo posto per meno 29 punti rispetto al dato elettorale che le consentirono la vittoriosa guida della capitale scarpinando l’ allora ballottaggio.

Da qui al prossimo anno sbarellare è di pari indizio, occhio però alle sassate e alla graduale logica di patire l’ uso di un potere amministrativo così grande e allo stesso tempo difficile da gestire. Roma incombe nel cammino degli audaci, talvolta affossando i malcapitati nelle sventure più tristi.

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