Martedì 16 Giugno 2020/ di Giuseppe Rigotti
Ci siamo così abituati a tanto che preferiamo cavarcela da soli.
L’ assurdo è che il vezzo Istituzionale replica, allora i politicanti di mestiere ci continuano a presentare la (lista magica) delle priorità -nonacquisite- ma l’ importante è decantarle su un palmo della mano infischiandosene del numero più importante, il PIL figlio mammasantissima di un’ economia che sbriciola marcando già dei segnali critici per l’ effettiva ripresa.Tranquilli che la nave è in porto sicuro – raccontano- mentre altre navi ci sorpassano con l’ oro.
Restano fermi sullo scrittoio del palazzo i decreti impasticciati, l’ avvocato degli Italiani medita sulle mosse successive insieme agli Stati generali per combinarla prima.
Ora la preoccupazione è che il sentimento di cavarsela autonomamente possa prendere il sopravvento, c’ è chi con l’ acqua alla gola sottoscrive una propria lista delle priorità in cui si addossa intenzioni di sopravvivenza laddove non c’ è spiraglio di ‘veder meglio’.
Poi non si esclude, la suonata di sveglia opportuna (sia chiaro) il paese ne ha bisogno in fretta, ma come affermò qualcuno per increspa delusione:
“L’ unica certezza comprensibile è agire per conto proprio”
Sia beninteso che bisognerà pur campare; e se lo scenario merita una visione ancora da approfondire, va ricordata la decisione di affidarsi all’ ombra di una task force (professionisti di partita Iva chiamati all’ esperimento).
Si rilancia un po’ col timore di far quadrare le cifre a polso, il resto è da stupirci per come accadrà.
©️Riproduzione riservata