
Arriva da Termoli, Gianmarco Parente in arte –Skaate- il rapper dalle treccine e ‘ali di carta’ che a soli 20 anni impone una nuova stilistica musicale. Da qualche giorno è online il suo primo singolo (ufficiale) diretto da Peter Marvu, un brano incentrato sulle proprie origini e la voglia di volare sempre più in alto con la musica:
“Ho iniziato a scrivere e produrre da solo, frequentando l’ hip -hop e la breakdance”
–Cosa ha rappresentato per ‘te’ l’ uscita di questo singolo? Perchè Ali Di Carta?
L’ uscita del mio primo brano diretto da Peter Marvu è stato il coronamento di un progetto a cui lavoravo da tempo, ma del quale non ero mai stato sicuro fino a questo particolare momento della mia vita. Questa traccia segna la fine della mia rassegnazione e l’ inizio del mio riscatto e di tutti quelli come ‘me’ che sono stufi di sentirsi dire cosa si può o cosa non si può fare. (Ali di Carta) perchè sto cercando di creare una struttura che possa far volare ‘me’ e la mia città, per troppo tempo non considerata.
-Come ti sei avvicinato alla musica?
La musica è sempre stata presente nella mia vita, ma ho iniziato con alcuni miei amici affascinato dalla cultura Hip Hop; poi negli anni è diventata parte integrante della mia esistenza.
-Quando Hai compreso ulteriormente l’ importanza di questo genere musicale?
Quando nel 2016 cominciai ad ascoltare i big della scena rap/trap americana, ho fortemente percepito l’innovazione, la rivoluzione musicale e stilistica che stavano portando a compimento.
–Come nasce il nome d’ arte Skaate?
Dopo essermi trasferito a Perugia per motivi di studio, ho conosciuto persone con le quali ho iniziato questo percorso e poco tempo dopo è nata l’idea di Skaate, il mio alter ego.Il nome deriva da un acronimo legato a tematiche personali che mi hanno segnato profondamente.
-Stai già lavorando ad un album in uscita?
L’ idea di un album è ancora lontana ma ho molti progetti in via di sviluppo e non pongo limiti a me stesso, nè a tutto quello che sto facendo.
di Redazione
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