Lunedì 9 Novembre 2020/ di Giuseppe Rigotti
Ormai più nulla ci tranquillizza e l’idea di monitorare il flusso epidemiologico attraverso dei sistematici colori è già stata messa in campo; ci siamo arrivati proprio con le “nostre gambe”.
Ció significa che da qui in poi il Governo potrà prendere per il naso i cittadini scaricando nuovamente sulla Regioni; lo farà ad oltranza seguendo i dati processati dalle letture scientifiche,
<< lo schema di lavoro che ci siamo dati è dinamico a fronte delle settimane: (potremmo ritrovarci regioni in alterazione per colori a seconda dei dati comunicati) >>
afferma intervistato il ministro Speranza.
La situazione continua a sfuggire di mano con la cordata dei politici al governo che prima ci tira in mezzo e poi riflette. Dunque quei mesi buttati sono nella concretezza delle preghiere mancate, un primo e secondo tempo già trascorso.
Possibile che ad oggi non si riesca ad attrezzarsi a verifiche autentiche?
Il fatto è che siamo in balia di un sottorganico talvolta saputello che una ne azzecca e -cento ne sbaglia-.
Allora si prosegue nella linea delle beghe interne, tra l’altro facendo enorme pasticcio (visto e concesso che ci troviamo all ’ultimo banco) per i ritardi sottovalutati a priori. Ci fu detto chiaro e tondo che col virus dovevamo conviverci, ma evidentemente qualcosa è cambiato e le restrizioni estese fanno in modo da estirparci senza alcuna tregua.
Ma Ciò non deve assolvere le responsabilità scapestrate di alcune Regioni: esiste un mea culpa difficile da ammettere in quanto ‘politicizzato’.
©️Riproduzione riservata