Michele Schittoni 29 anni, precario, Catania
Mi pare di essere cittadini italiani soltanto alle elezioni politiche. Mi spiego meglio. Proprio in questi giorni di pandemia stiamo ascoltando dai politici, paroloni e annunci da ogni dove su ogni tema augurandoci un rilancio concreto di ripartenza sociale ed economica: ma l’ Italia resta una nazione ostile perlopiù ai giovani precari che attendono nuovi programmi di riforma del lavoro.
“Se da un lato occorre salvare le Imprese in difficoltà (cosa ancora non fatta) occorre però intavolare un dialogo costruttivo e preponderante per i precari a ‘reddito traballante’. La vera piaga che abbassa i consumi e che ci portiamo addosso con sudore, ancora si sorvola per il perseguimento di altre priorità.Insomma ci state provando da anni ma senza risvolti. Siete lì in rappresentanza di soloni moderni per riflettere col giusto peso, a questo proposito va ricordato che siamo qualche milione, quest’ anno in crescita, con tutele ancora in riserva. Non sottovalutateci solo perchè fuori campo”.
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