Quello di Valeria Parrella è un romanzo imprescindibile dalla curiosità e bisognoso di amore; un’ attenta narrazione introspettiva in cui le emozioni si intrecciano con la realtà dei protagonisti.
‘Almarina’ (Einaudi Editore) ha come luogo Nisida, isolotto di fronte a Napoli. Ed è proprio a Nisida nel carcere minorile che Elisabetta Maiorano, vedova, insegna matematica. Ma la realtà è ingombrante: volontari, insegnanti, guardie carcerarie, ognuno fa la sua ‘parte concreta’ scandendo i programmi giornalieri.
Chi dentro ci vive sa che deve recuperare il tempo, recuperarsi nella preferenza della vita -che verrà -. E così anche se il presente è sofferente, il futuro si immagina riscattandosi, trovando una vera giustizia.
Dall’ altra parte c’ è la fragilità di Almarina, minorenne romena di 16 anni separata dal fratello appena arrivata in Italia. Un passato che è macigno, il dolore accompagnato da qualche gesto di piccola criminalità e le porte del carcere minorile le si sono aperte davanti.
Cosa faranno? Dove torneranno?
Vederli andare via commuove, eppure Elisabetta è l’ attacco sicuro da cui non staccare lo sguardo, una resistenza in continuo giudicarsi se per gli altri è utile o inutile.
di Giuseppe Rigotti
Riproduzione riservata